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Il mito di Portofino echeggia in queste pagine di Salvator Gotta, uno degli scrittori più popolari del Novecento italiano. Gotta, innamorato del piccolo borgo ligure che scelse come "buen retiro", ne traccia una breve storia: dalle tante ipotesi sull'origine del nome, al culto di San Giorgio, ai tanti visitatori celebri, Corradino di Svevia, Riccardo re d'Inghilterra, Napoleone, Guglielmo II. Una guida letteraria che indaga sulla magia di un luogo dove "le case e le cose degli uomini ostentano una loro apparente povertà, e dove i ricchi fanno anch'essi tutto il possibile per umiliarsi nel loro godimento". Gotta vola con le parole sulla baia in cui si specchiano le casette dei pescatori, sulla piazza dove gli uomini di mare portano in secco i loro gozzi e che finisce nell'acqua del porto, sui portici dove si affacciano le boutique di lusso, sui ristoranti che espongono i loro tavolini: un'oasi di pace in un luogo di incomparabile bellezza naturale che ha mantenuto intatta la sua magia nel corso dei decenni.